Cose di me · Eventi

Corso d’aggiornamento n1: inglese

Sono esausta e proprio per questo vi chiedo di avere pietà per i vostri figli che hanno iniziato scuola perché so come stanno adesso!

Stamattina ho iniziato il corso di aggiornamento di inglese. Non lo volevo perché avevano detto sarebbe stato inglese di base e se posso essere modesta, dopo 1 anno e mezzo di letture di paper in inglese e aver iniziato a scrivere più volte pezzi di articolo in inglese, ritengo essere un po’ oltre l’inglese di base! Però mi son fatta prendere dalla compassione dato che avevano di far partire il corso quindi dovevano avere un tot di studenti e ho dato la mia adesione.

Oggi le prime 4 ore.

Di inglese.

Parlato, letto, e di grammatica.

Sono stanchissima! E domani si replica. Al pomeriggio. Non so se reggo!

Per carità, non è stata la classica lezione frontale di quando andavo a scuola, ma ha strutturato le quattro ore in modo vario quindi a fine lezione non ero tanto esaurita ma non averi retto una mezz’ora di più e ora mi ritrovo sciolta sul divano a cercare di non prendere sonno perché sennò poi è la fine!

Insomma diciamocelo se è previsto che si studi a scuola fino ai 18 e che poi l’Università sia facoltativa, un motivo ci sarà, no?

Devo però essere sincera, non so davvero il motivo che mi ha spinto a partecipare, perché in fin dei conti potevo dire di no mica mi hanno obbligato! Forse la frase di mia mamma è stata determinante “intanto ti fai conoscere!” chissà che non abbia ragione!

Oggi comunque ho aiutato l’insegnante a far funzionare la cassa portatile per ascoltare la canzone! (E la mia porca figura l’avevo già fatta all’inizio con le presentazioni! Inglese fluente anche se con qualche inghippo di grammatica e lessico ma ohi, non ho MAI parlato in vita mia in inglese nemmeno con mia sorella!)

E il 17 ho la presentazione di un altro corso di aggiornamento ma stavolta è fatto dall’università ed è di informatica organizzato da h farm e stavolta non si sa davvero nulla! Nemmeno l’ufficio disabili ha saputo dirmi qualcosa, e lo organizzano loro! [quante cose son cambiate in peggio in quel servizio! Quante!! Probabilmente oggi come oggi non avrei potuto farla l’Università! E mi si stringe il cuore di rabbia che nemmeno immaginate!] Si spera che almeno le lezioni siano in un posto accessibile!

Cose di me · Eventi

Porseo, again…

Accidenti sto diventando poliglotta! Titoli multilingua!!! 😀
Poche ciccole è successo di nuovo! Gente che sa chi sono e io che non so perché!

Stamattina visita in ospedale per controllare se la cura ha dato gli effetti sperati, passiamo alla bussola (accettazione) e ci dicono di andare in segreteria del reparto. Andiamo. Io resto nelle mani del papà ma al seguito della mamma la quale entra (il cartello diceva che non era necessario bussare) e si avvicina alla scrivania dove c’era l’infermiera. mia madre parla e l’infermiera che era di spalle si gira e mi vede sulla porta…
“Ciao Sara, vai pure in corridoio davanti alla porta xy che il dottore ti chiama appena si libera”
Ipotesi:

1 il mio nome piace (chiamate le vostre figlie Sara e insistete con le nipoti finché potete)
2 Era l’infermiera con cui ho parlato 15 giorni fa e che nel discorso ha saputo chi ero e ha capito chi fossi, e tant’è che mi ha dato del tu durante la chiamata
3 aveva appena visto il nome tra gli appuntamenti del dottore

Ipotesi 3 quotata 1:10
ipotesi 2 quotata 3:5
ipotesi 1 quotata 0:100

Se vi va potete leggere anche la puntata precedente nel capitolo El porseo de Sant’Antonio (2)

~~~~sabato 8 dicembre 2018~~~~

In giro per il centro a fare acquisti vengo riconosciuta dalla FIGLIA della mia maestra delle elementari!

Eventi · Pensieri e Riflessioni

Le storie per addormentarmi

Come ben sapete se avete letto Tecniche per dormire, quando non riesco a prendere sonno mi invento un personaggio e ci imbastisco sopra una storia, alle volte non riesco nemmeno ad iniziare a pensare ai dettagli che prendo sonno, altre volte invece le storie sono più complesse e articolate e proseguono per giorni e settimane…
Negli anni ho inventato vari personaggi, alcuni li ricordo bene, altri sono completamente dimenticati.
Non saprei dire quando ho cominciato a raccontarmi storie, di sicuro nel 2012 già lo facevo. Come faccio a saperlo?
Qualche settimana fa stavo scorrendo i file del cloud e ho ritrovato una storiella che nel 2012 avevo iniziato a scrivere e trascrivere dopo averla pensata e svolta la sera a letto. Me la ricordo bene perché mi ha accompagnato per diverse notti ma non so perché dopo aver scritto la prima parte non ho continuato, probabilmente non ero convinta dello svolgimento.
Fatto sta che appena l’ho trovata mi è venuto il desiderio di cederla per la pubblicazione sul sito per bambini e ragazzi al quale collaboro da qualche mese ormai, rispondendo a domande della rubrica scuola e della rubrica varie.
L’ho fatta vedere ed è piaciuta, ma non era conclusa, così ho cercato di completarla ma le idee erano troppe e il tempo per scriverle troppo poco, così abbiamo stabilito di farne per il momento un primo capitolo che è ora pubblicato su Il Gomitolo nella pagina dedicata alle fiabe e ai racconti dei “fili” ovvero dei partecipanti al Gomitolo, con il titolo Enrichetta e Dondo
Spero vi piaccia, e se non vi piace siete caldamente invitati a dirmelo, NON STO SCHERZANDO! Se mi sto illudendo di aver scritto qualcosa di carino vi scongiuro di farmelo sapere!

Anni fa infatti ho avuto tra le mani un gruppo di fiabe scritte da un ragazzo molto conosciuto nella associazione alla quale partecipavo ed erano tutti esaltati, esagitati per queste storie “belle, bellissime magnifiche, fanne ancora!” e ad ogni pagina dentro la mia testa l’urlo “ma siete scemi? Ma davvero volete pubblicare sto orrore?” diventava più assordante! Roba truce, piena di sofferenza (psicologica dell’autore) cupa, che non avrei letto a nessuno, figurarsi ad un bambino (volevano pubblicarlo come scrittura per l’infanzia) e sta brutta sensazione mi è rimasta addosso.
Ma non è finita qui!
All’inizio della mia esperienza su Twitter (scopro oggi essere passati già 6 anni e 5 mesi) sono stata “abbordata” da due scrittori in erba, indie si chiamano oggi, i quali sembravano molto entusiasti di farmi leggere le loro creazioni e, ingenua me, ho accettato e ho letto.
Purtroppo per loro io sono una giudice severissima e…
beh, mentre la seconda ha accettato le mie critiche costruttive principalmente sulla sintassi e l’uso di un termine troppo (e inutilmente) ricorrente, l’altro, che aveva già un piede nel self publishing (ma io non lo sapevo) mi chiede cosa ne pensassi e io considerato che era un neofita, che l’avevo beccato su Twitter, che secondo me bisognava darci una bella limata e sgrossatura, gli ho detto che non era malvagio (ovviamente sottintendevo per uno con queste caratteristiche).
Appena gli dico sta cosa si gasa e pensa d’aver scritto i Promessi sposi e mi dice tutto baldanzoso che ha pubblicato il libro in una piattaforma che permetteva il self-publishing e mi chiede di fare lì la recensione.
Io sono una persona corretta e non c’è nulla che mi faccia più imbestialire di leggere una recensione (di qualsiasi cosa) che ne declama lodi strabilianti e poi ritrovarmela piena di difetti, inefficace, inutile, brutto (in caso di libri). Così ho cercato di scrivere qualcosa di neutro, senza sbilanciarmi e senza decantare le lodi di sta cosa quasi pessima, priva di verve, con una trama mal articolata…
Mi ha ricontattato incazzato come una iena sbraitando per farmi levare la recensione che gli “causava danno d’immagine”. Indovinate un po’? Secondo voi mi sono fatta intimidire?? NAAAAAAAAAAHHH
La recensione da me non è stata toccata, però lui l’ha fatta cancellare dallo staff!!

Quindi, vi prego con tutto il cuore (che è in perfetta forma, lo dice il dottore, ha solo un soffietto innocente) di darmi una randellata su pollici se mi sto infognando nello stesso buco nero di questi due di cui ho avuto esperienza!
VI PREGO!