Cose di me · Eventi · stilografiche

Il mio nuovo progetto, il BuJo

Ormai la mia agenda preferita è diventata una barzelletta conosciuta ovunque e, non so se lo avevo detto, ne avevo parlato anche nel blog delle stilo, per chiedere consigli e aiuto.

Il caso ha voluto che la trovassi il giorno dopo cercando le vere dimensioni, ma non è di questo che voglio parlare.

In quella discussione è ovviamente venuto fuori chi fa il figo e l’agenda se la fa, ma anche chi usa il metodo del bullet journal.

Avevo sentito questa parola già tempo fa ma le ricerche che avevo fatto mi avevano portato a pensare fosse una roba da adolescenti che decorano i propri diari, quindi il fatto che me ne parlasse un adulto che lo usava, mi ha fatto incuriosire, così, grazie a G, sono riuscita ad avere il primo è unico manuale vero del metodo.

E me lo sono letto. È stato il 27mo libro dell’anno.

E infatti ho scoperto che avevo completamente frainteso lo scopo e le funzioni di questa cosa che viene chiamata BuJo e che serve a chi ha tante cose da fare anche contemporaneamente e rischia di rimanere risucchiato dagli eventi. Serve quindi per dare ordine e priorità alle varie cose e idee e per progettare il futuro e il proprio tempo.

E anche se la mia vita è tutt’altro che zeppa di impegni e cose da fare, mi sta venendo sempre più forte la voglia di provare a tenerlo, iniziando dall’anno nuovo. Non credo mi serviranno tutte le parti di cui parla o che farò tutto quello che suggerisce di fare (tipo il necrologio alla me di ora è alla me che vorrei diventare), pero mi sembra un buon modo per mettere la mia passione /mania /fissazione per le stilo in qualcosa che abbia un suo scopo reale e una certa utilità visto che prevede che ci si scriva a mano e molte cose diverse.

Mi resta da capire quale sia il quaderno più adatto alle mie esigenze e conoscendomi potrebbe non essere una cosa così immediata 😉

Eventi

E’ successa una cosa incredibile

Ultimamente faccio molta fatica a fare qualcosa che abbia bisogno di una concentrazione superiore allo zero, quindi non sono riuscita a scriverla subito.

Era da qualche giorno che vedevo la pubblicità del Sudtirol e alla fine c’era una attrice con una fisionomia a me nota, molto nota!

Sapevo di averla vista in tv a lungo e anche parlare a lungo.

Mi sono messa a cercare in rete ma non ho trovato nulla e nel video c’era qualche altro visitatore che chiedeva chi fosse, ma nessuna risposta.

Una sera a tavola ne parlo con la mamma e le chiedo se anche lei ha le mie stesse impressioni, se si ricorda dove possiamo averla vista, qualche serie tv, come ospite in qualche programma… in attesa di vedere lo spot.

Finalmente lo spot arriva ma la mamma è distratta, ma sorpresa sorpresa viene fuori il papà e mi dice “è quella di Braccialetti rossi!” così, sicuro, come un fulmine.

Allora, il papà è la persona meno fisionomista di questa terra, non riconosce i vicini che abitano nel palazzo da prima che ci abitasse lui 43 anni fa, se sta qualche mese senza vedere qualcuno, è facile che non lo riconosca per vari minuti.
Uno così può dirti, di colpo senza indugio alcuno, che quella che ha visito per 3-4 secondi è l’attrice di una serie vista 4 anni prima? Considerando poi che difficilmente lui segue qualcosa alla tv??
Oggettivamente no, ma vado comunque a vedere cercando e porca miseria, ha perfettamente ragione!!! E’ proprio lei!!

Quindi perfetto, ora so cosa ha fatto e perché mi era familiare e riconoscevo la voce.
Mi manca solo da scoprire come cavolo si chiama!
Si, perché è nelle foto dell’ultima serie ma non so quale fosse il suo personaggio e quindi non ho la più pallida idea di quale sia il suo nome! ?

Senza una categoria

Ti ascolterei per ore

Non so se dipende solo dal modo di esprimersi o se c’è anche dell’altro sotto, ma ci sono delle persone che potrei ascoltare per ore intere senza annoiarmi.

Potrebbero raccontarmi, spiegarmi qualsiasi cosa, io resto ad ascoltare catturata dal loro racconto e da come parlano.

Il primo è in assoluto Piero Angela, ma essendo stata la voce narrante della mia tv dell’infanzia, non me ne stupisco più di tanto.

Poi c’è suo figlio Alberto che ha evidentemente ereditato il carisma e il modo di fare di abile divulgatore.

All’elenco si è aggiunta quest’anno la dottoressa Marta Cartabia. Ho ascoltato due sue lezioni, fatte in tv per un programma della RAI dedicato alla scuola, con un tale interesse e completamente assorbita dalle sue parole che quando ha finito mi è quasi dispiaciuto e avrei voluto ce ne fossero ancora.

Altra persona, altra donna che è entrata di recente in questo elenco è la dottoressa Ilaria Capua, anche lei ottima divulgatrice e con un modo di parlare che mi cattura mentalmente e che apprezzo ogni volta perché nonostante dica cose scientificamente corrette lo fa in modo comprensibile e semplice ma mai banalizzando.

L’ultima persona della lista, è però solo una voce ed è uno degli ospiti che vengono invitati in uno dei programmi che ascoltavo in podcast (quando riuscivo, cioè quando andavo in ospedale). Non ricordo il nome ma se lo sentissi lo riconoscerei di sicuro perché quel modo di parlare e quella cadenza straniera sono inconfondibili. E grazie a lui ho imparato anche molte delle cose tecnologiche che so. (devo assolutamente cercare come si chiama!)